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L’applicazione al terreno è il metodo più comune per fornire fertilizzanti alla coltura. Agisce direttamente sul suolo e può migliorarne la fertilità, ovvero la capacità di un suolo di sostenere la crescita delle piante fornendo gli elementi nutritivi essenziali e caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche favorevoli, come habitat per la crescita delle piante. I fertilizzanti organici e minerali forniscono macro e micronutrienti essenziali al terreno che le piante usano per crescere e prosperare. È sempre meglio utilizzare concimi organici perché apportando sostanza organica e microrganismi benefici favoriscono lo sviluppo e la salute delle piante. Inoltre, aiutano anche a migliorare le caratteristiche dei terreni stanchi e ad evitare un eccesso di salinità nel suolo (che è il problema principale dei fertilizzanti chimici). I fertilizzanti organici rilasciano gradualmente gli elementi, in modo che i nutrienti siano disponibili con un ritmo che garantisca l’assorbimento ottimale da parte della pianta, diminuendo le perdite di azoto per lisciviazione. I fertilizzanti organici apportano sostanza organica e microrganismi utili (PGPR) e migliorano anche le caratteristiche fisiche e biologiche del suolo (struttura, capacità di ritenzione idrica, capacità di scambio cationico, potere tampone – evitando l’insolubilizzazione dei nutrienti) e riducono l’erosione del suolo. I suoli contengono da 2 a 3 volte più carbonio dell’atmosfera e il carbonio immagazzinato nel suolo contribuisce a stabilizzare il clima e a garantire la sicurezza alimentare.
