La specie selvatica è originaria delle Ande del Sud America, probabilmente principalmente del Perù e dell’Ecuador. Si pensa che sia stata addomesticata nel Messico precolombiano. Il pomodoro, insieme al mais, alla patata, al peperoncino e alle patate dolci è stato introdotto in Europa all’inizio del Cinquecento con i viaggi di Cristoforo Colombo. In Francia e nel nord Europa, il pomodoro era inizialmente coltivato come pianta ornamentale ed era considerato con sospetto come alimento perché i botanici lo riconoscevano come parente della belladonna, nota pianta molto tossica. Infatti, le radici e le foglie della pianta di pomodoro sono velenose e contengono la neurotossina solanina. I pomodori sono stati introdotti in Nord America dall’Europa, ma non ha raggiunto una popolarità diffusa negli Stati Uniti fino all’inizio del XX secolo. La pianta è ora coltivata in tutto il mondo.
Il pomodoro coltivato, (Solanum lycopersicum), è l’ortaggio più consumato al mondo grazie al suo status di ingrediente base in un’ampia varietà di cibi crudi, cotti o trasformati. Appartiene alla famiglia delle Solanacee, che comprende diverse altre specie commercialmente importanti come la patata, il peperone e la melanzana. Questa pianta può essere perenne o semi perenne, ma commercialmente è considerata annuale.
Il portamento della pianta varia da indeterminato a determinato. La radice primaria può crescere diversi metri in lunghezza. Il fusto è angolare e ricoperto da tricomi (peli ghiandolari) che conferiscono un odore caratteristico. Le foglie sono disposte alternativamente sullo stelo e hanno una forma variabile da lobata a composta. Anche le foglie sono ricoperte da tricomi.
Il frutto del pomodoro è globoso o ovoidale. Botanicamente il frutto è una bacca, un semplice frutto carnoso che racchiude i semi nella polpa.
La pianta di pomodoro attraversa quattro fasi principali di crescita durante il suo ciclo:
Il pomodoro è una pianta erbacea perenne, ma viene spesso coltivato come coltura annuale anche se esistono forme biennali e perenni. Il pomodoro è coltivato nei climi tropicali e temperati in pieno campo o in serra nei climi temperati. Le serre sono spesso utilizzate per la produzione su larga scala. Con un clima caldo e con la giusta intensità luminosa per la crescita, occorrono circa 45 giorni dalla germinazione all’antesi e 90-100 giorni per raggiungere l’inizio della maturazione dei frutti. La destinazione finale del prodotto, per il mercato della trasformazione o per il mercato fresco, determinerà le cultivar seminate, il momento della raccolta e le operazioni di raccolta, che possono essere manuali o meccaniche. Il pomodoro è una pianta neutrodiruna. La temperatura media giornaliera ottimale per la crescita è compresa tra 18 e 25 ° C, quella notturna tra 10 e 20 ° C. Elevata escursione termica tra il giorno e la notte influiscono negativamente sulla resa. La pianta è molto sensibile al gelo. Temperature superiori a 25°C, se accompagnate da elevata umidità e forte vento possono ridurre la produzione. Temperature notturne superiori a 2O°C accompagnate da elevata umidità e scarsa intensità luminosa portano a un’eccessiva crescita vegetativa e a una scarsa produzione di frutti. Il pomodoro può essere coltivato su un’ampia gamma di suoli, a condizione che il terreno sia ben drenato, predilige terreni sabbiosi, profondi e ben drenati.
La coltivazione del pomodoro richiede una concimazione adeguata: è molto importante evitare eccessi o carenze di nutrienti. Questa coltura ha elevate esigenze e richiede elevate quantità di potassio e calcio. La concimazione organica apportando azoto, fosforo, potassio, magnesio, calcio, microelementi e sostanza organica, favorisce il buon sviluppo e la salute delle piante. Inoltre, aiuta anche a migliorare i terreni stanchi e ad evitare l’eccesso di salinità nel terreno, che è il problema principale legato all’utilizzo dei fertilizzanti chimici. Il pomodoro assorbe grandi quantità di Potassio (K) che influenza la qualità finale dei frutti. Il Fosforo (P) favorisce la crescita delle radici nelle prime fasi, e la crescita vegetativa delle piante oltre a svolgere un ruolo importante nello sviluppo dei frutti. Viene richiesto nella primissima fase di sviluppo del pomodoro e più precisamente in forma organica per evitare problemi di insolubilità. L’azoto (N) è necessario per ottenere buoni risultati sia quantitativi che qualitativi. Si consiglia di apportare l’azoto in forma organica prima del trapianto e di effettuare un’ulteriore applicazione in copertura. Il calcio è utile per migliorare la consistenza e la conservabilità dei frutti e per prevenire il marciume apicale. Le applicazioni di boro garantiscono una buona allegagione, un maggior numero e un migliore peso dei frutti. Il boro ha anche un effetto positivo sulla qualità dei frutti e sulla durata di conservazione.
La coltura beneficia inoltre dell’applicazione di prodotti ad azione biostimolante, a base di microrganismi benefici e idrolizzati proteici vegetali che sono in grado di stimolare lo sviluppo radicale nelle prime fasi di sviluppo delle piantine, di migliorare la disponibilità di nutrienti nel terreno. Inoltre, contribuiscono ad aumentare la resa dal punto di vista quantitativo e qualitativo, a ridurre l’impatto negativo degli stress climatici e ad aumentare l’efficienza d’uso dei nutrienti con vantaggi dal punto di vista della sostenibilità dei sistemi produttivo a livello ambientale e anche economico.
Prima dell’aratura
Trapianto
Crescita vegetativa
Fioritura
Accrescimento frutti
Maturazione
La fertilizzazione organica apporta al suolo sostanza organica e nutrienti essenziali per la crescita e lo sviluppo delle piante. Permette di ridurre la necessità dell'applicazione ripetuta di fertilizzanti chimici per mantenere la fertilità del suolo. Per questo motivo è importante utilizzare concimi organici, in pre-trapianto, in grado di migliorare la fertilità fisica, chimica e biologica del terreno e sostenere la crescita e lo sviluppo delle piante di pomodoro.
ITALPOLLINA è la soluzione ideale per la concimazione organica del pomodoro prima del trapianto. ITALPOLLINA rilascia una grande quantità di sostanza organica che migliora la struttura del suolo e attiva i microrganismi, riducendo i fenomeni di stanchezza del terreno.
I nutrienti nel terreno spesso non sono disponibili per le piante, ma specifici microrganismi sono in grado di solubilizzare gli elementi minerali e renderli disponibili per l'assorbimento da parte delle piante. Inoltre, gli idrolizzati proteici vegetali possono modificare il microbioma sui tessuti vegetali aumentando la biodiversità. I nostri prodotti biostimolanti per applicazione al suolo aumentano la disponibilità dei nutrienti e aumentano la resa e la qualità, con un impatto positivo anche sulla biodiversità del suolo.
Lo stato nutrizionale delle colture è direttamente coinvolto nella salute delle piante. Alcuni elementi nutritivi e composti organici, come i peptidi vegetali, sono in grado di aumentare la resistenza endogena delle piante e la loro tolleranza nei confronti degli stress abiotici, oggi sempre più frequenti ed aggravati dai cambiamenti climatici. TIFI è un prodotto ad altissima concentrazione di Trichoderma atroviride, ceppo esclusivo Hello Nature (MUCL45632), che migliora la crescita delle piante e aumenta la tolleranza allo stress. SCUDO è un concime liquido con rame e peptidi vegetali in grado di prevenire e curare la carenza di rame. Aiuta la pianta a superare rapidamente lo stress indotto da squilibri nutrizionali e condizioni ambientali sfavorevoli.
Al giorno d'oggi, la gestione sostenibile della fertilizzazione è essenziale per aumentare le prestazioni complessive dei sistemi colturali fornendo un apporto di nutrienti ottimale alla coltura, riducendo al minimo le perdite dal campo e rinforzando la sostenibilità del sistema agricolo aumentando l'efficienza d'uso dei nutrienti (NUE).
La NUE è direttamente collegata alla resa e generalmente definita come la quantità di prodotto raccolto per unità di nutriente disponibile dal suolo e dal fertilizzante. AQUAMIN, contenente peptidi vegetali, Plant Stimulating Peptides (PSP), migliora la NUE migliorando sia l'assorbimento che l'efficienza di utilizzo dei nutrienti. Ad esempio, promuove la crescita delle radici assorbenti, stimola gli enzimi radicali coinvolti nell'assorbimento dei nutrienti o sovra-regola i geni che codificano per gli enzimi coinvolti nell'assimilazione di nutrienti inorganici come i nitrati.
I microelementi vengono assorbiti dalle piante in quantità ridotte, ma sono comunque indispensabili per raggiungere adeguati livelli quantitativi e qualitativi della produzione agricola. La mancanza di micronutrienti nei suoli è molto comune e la loro disponibilità può essere limitata da fenomeni di antagonismo tra i nutrienti o il pH del suolo. La carenza di micronutrienti, come il ferro, può influenzare fortemente la produttività delle colture. Apportare ferro tramite la concimazione è la soluzione per consentire l'espressione del massimo potenziale produttivo delle colture.
KEYLAN Fe è un prodotto innovativo contenente ferro in forma biochelata. Il ferro è biochelato con peptidi vegetali e questo lo rende facilmente disponibili per l'assorbimento da parte delle piante.
Per prevenire l’insorgenza del marciume apicale su pomodoro è necessario, innanzitutto, avere una buona conoscenza delle cause che possono determinarlo. Questa fisiopatia, nota anche con il termine inglese di blossom end rot (BER), è abbastanza comune nella coltivazione del pomodoro. Si presenta come una lesione all'apice della bacca (distale). La parte danneggiata assume un colore variabile dal grigio al nero, che successivamente assume un aspetto opaco (grigiastro) ed infine si necrotizza assumendo un colore nero intenso. Questa zona, in fase avanzata di maturazione (che è accelerata), diventa depressa e coriacea. Questa fisiopatia è causata principalmente da una carenza di calcio (Ca). CaNOVA è un prodotto innovativo contenente Calcio biochelato a peptidi vegetali. Previene efficacemente il marciume apicale del pomodoro e ne migliora la qualità e la durata di conservazione.