Il grano o frumento è una delle colture più importanti per l’umanità, essendo un alimento base di molte diete in tutto il mondo. Dai risultati di studi su cariossidi fossili ritrovate in vari paesi del Medio Oriente, si desume che l’inizio della coltivazione del grano si possa far risalire ad alcuni millenni a.C.
Nella Mezzaluna Fertile, un’area geografica situata tra il Mar Mediterraneo, il Mar Rosso e il Golfo Persico un tempo conosciuta come “Mesopotamia”, il primo frumento coltivato è stato il farro nell’8500 a.C. Nell’Europa occidentale il grano si diffuse durante l’età della pietra (8.000-5.000 a.C.). Nelle americhe il frumento ha, invece, una storia recente. Nella prima metà del XVI secolo veniva coltivato in Messico, Perù e Cile. Al giorno d’oggi, il commercio globale di grano supera quello di tutte le altre colture messe insieme. La Cina produce più grano di qualsiasi altro paese, seguita da India, Russia e Stati Uniti.
Il grano appartiene alla famiglia delle graminacee. Esistono molte specie e sottospecie di frumenti, ma le specie di interesse agronomico ed economico sono tuttora due: il frumento tenero (Triticum aestivum) e il frumento duro (Triticum durum). Il frumento è una pianta annuale, a culmo eretto, con sezione cilindrica e formato da 5-8 nodi e internodi, a seconda delle specie e della varietà. Il numero di foglie per pianta varia da 5 a 8, la lamina fogliare ha forma lineare-lanceolata con nervature parallelinervie. Notevole è l’importanza dell’ultima foglia, foglia a bandiera nella fase di riempimento delle cariossidi. L’apparato radicale è di tipo fascicolato, con radici primarie e radici avventizie che si originano dai nodi basali del culmo principale e dei culmi di accestimento. L’infiorescenza è una spiga e l’impollinazione è anemofila. Il frutto è una cariosside con forma ellittica, ovale e un solco ventrale più o meno accentuato.
Il ciclo biologico del frumento, come in molte altre piante annuali, coincide con quello produttivo.
Semina-emergenza: inizia con la germinazione della cariosside e procede con lo sviluppo della plantula fino alla sua fuoriuscita dalla superficie del terreno (emergenza). In condizioni ottimali, questa fase ha una durata di 10-15 giorni.
Emergenza-inizio accestimento: dopo l’emergenza lo sviluppo procede con l’emissione di nuove foglie. All’ascella di ogni foglia, si sviluppa una gemma che ripete esattamente la struttura del culmo principale e che sviluppandosi dà origine a un culmo di accestimento. Durante la fase di accestimento procede anche l’accrescimento dell’apparato radicale, ogni culmo differenzia infatti un proprio apparato radicale.
Inizio accestimento-inizio levata: L’emissione dei culmi di accestimento procede con un ritmo dipendente dalle temperature. Durante l’accestimento le piante hanno un aspetto cespitoso. Il numero di culmi per pianta presente, in questo momento, eccede largamente il numero di quelli che verranno portati a maturità. Quest’ultimo rappresenta l’indice di accestimento che nelle normali condizioni di coltura varia da 0,5 a 2.
Inizio levata-spigatura: in questa fase avviene un rapido allungamento degli internodi, a partire da quelli basali. Gli internodi raggiungono lunghezze via via maggiori portando rapidamente verso l’alto la spiga. In questa fase è ben visibile anche l’ultima foglia detta foglia a bandiera. L’accrescimento dell’apparato radicale cessa in genere poco prima della spigatura.
Fioritura: la fioritura dura in media 4-8 giorni e dopo la fecondazione inizia lo sviluppo della cariosside.
Crescita e maturazione della cariosside: in questa fase la cariosside dapprima aumenta di dimensioni, accumula sostanze di riserva (amido e sostanze proteiche) e infine perde rapidamente umidità fino alla fase di maturazione idonea per la raccolta.
Il frumento è un cereale microtermo, diversi meccanismi di adattamento dipendenti dalla reazione alle basse temperature e al fotoperiodo gli permettono di sincronizzare le diverse fasi del ciclo produttivo ai periodi dell’anno maggiormente favorevoli per condizioni ambientali. Le temperature ideali per l’accrescimento e la produzione si collocano attorno ai 18-20 °C. La sensibilità al gelo è elevata nelle fasi di germinazione ed emergenza. La resistenza al freddo aumenta tra l’emergenza e la quarta foglia raggiungendo il massimo in pieno accestimento. Si adatta ad un’ampia gamma di condizioni pedologiche. Le condizioni ideali sono in terreni tendenzialmente argillosi, di buona struttura e ben dotati di sostanza organica. Il frumento si avvantaggia dell’avvicendamento con altre specie, infatti già al primo anno di ringrano o ristoppio, cioè di ritorno sullo stesso terreno, è marcata la riduzione delle rese di granella. Sono buone precessioni colturali per il frumento le colture da rinnovo, come mais, pomodoro, patata, tabacco, girasole, poiché questo cereale è in grado di utilizzare molto bene la fertilità residua che queste colture lasciano nel terreno.
La quantità di elementi nutritivi necessari alla pianta varia in funzione di fattori genetici e di condizioni ambientali. Più alte sono le rese di prodotto, maggiori sono le quantità di sostanze nutritive assorbite.
Oggi è necessario ottimizzare la concimazione, per far assorbire alla coltura la maggior parte se non la totalità degli elementi apportati con i concimi, evitando sotto dosaggi che limitano la produzione o sovradosaggi che rappresentano una perdita economica per l’agricoltore oltre che un potenziale rischio dal punto di vista ambientale.
Tra gli elementi indispensabili alla pianta, l’azoto è quello che con frequenza maggiore si trova nel terreno in quantità insufficiente a soddisfare il fabbisogno del frumento. La concimazione azotata è pertanto di primaria importanza nella coltivazione di questo cereale ed è sempre necessaria per ottenere elevate rese di prodotto.
L’azoto influenza la produzione del frumento in diversi modi. Un’abbondante disponibilità dell’elemento ritarda la senescenza dell’apparato fogliare determinando una maggiore durata dell’assimilazione e aumenta l’espansione fogliare con un effetto diretto sulla capacità fotosintetica. Inoltre, disponibilità ottimali di questo elemento producono maggiore accestimento, minore mortalità dei culmi e migliore fertilità delle spighe. Il tasso di assorbimento dell’azoto dal terreno raggiunge il massimo durante la levata e normalmente decresce fino a cessare nel corso del riempimento della cariosside. La pianta ha bisogno di trovare nel terreno anche una buona concentrazione di fosforo, specialmente nelle prime settimane dopo la semina, anche se la quota maggiore l’assorbe durante la levata. Anche per il potassio, la quantità maggiore viene assorbita durante la levata
La coltura beneficia inoltre dell’applicazione di prodotti ad azione biostimolante, a base di microrganismi e di idrolizzati proteici vegetali. Questi prodotti sono in grado di stimolare l’emergenza e lo sviluppo radicale nelle prime fasi di sviluppo delle piantine, di migliorare la disponibilità di nutrienti nel terreno, di aumentare la resa dal punto di vista quantitativo e qualitativo, di ridurre l’impatto negativo degli stress climatici e di aumentare l’efficienza nell’uso dei nutrienti (NUE). L’applicazione di biostimolanti aumenta la sostenibilità ambientale ed economica del sistema produttivo.
Concia dei semi
Prima della semina
Oppure
Levata
Fioritura
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La fertilizzazione organica apporta al suolo sostanza organica e nutrienti essenziali per la crescita e lo sviluppo delle piante. Permette di ridurre la necessità dell'applicazione ripetuta di fertilizzanti chimici per mantenere la fertilità del suolo. Per questo motivo è importante utilizzare, in presemina, concimi organici in grado di migliorare la fertilità fisica, chimica e biologica del terreno
ad alto contenuto di fosforo, elemento fondamentale nelle prime fasi di sviluppo della coltura. SONAR 7-15-3 o GUANITO 6-15-3 + 2 MgS sono le soluzioni ideali per la concimazione organica del frumento in presemina. SONAR garantisce una grande quantità di nutrienti durante l'intero ciclo di crescita della pianta, grazie al rilascio graduale di azoto e fosforo organici. È adatto alla concimazione del grano grazie ad un favorevole rapporto tra azoto e fosforo.
GUANITO è il concime organico studiato per fornire un'elevata quantità di azoto organico e fosforo assimilabile al 100%, utilizzabile anche in agricoltura biologica.
Il contenuto proteico sia nel grano duro che in quello tenero è il parametro più importante per ottenere raccolti di qualità e per garantire un prodotto di alto valore per l'industria molitoria. L'interesse per il contenuto proteico del frumento deriva dall'importanza fondamentale del glutine (che costituisce circa l'80% del contenuto proteico) nel determinare le caratteristiche tecnologiche degli impasti, e quindi dei derivati, della farina di frumento. Per la qualità finale della coltura e del suo contenuto proteico è indispensabile trattare durante la fase di fioritura per stimolare il metabolismo vegetale e la produzione di aminoacidi. OASI N22 è sviluppato per fornire un'elevata quantità di azoto in 4 diverse forme: organica, nitrica, ureica e ammoniacale, miscelata in proporzione equilibrata e assimilabile al 100%. TRAINER contiene peptidi vegetali che hanno una forte capacità di stimolare il metabolismo delle piante.
I nutrienti nel terreno spesso non sono disponibili per le piante, ma specifici microrganismi sono in grado di solubilizzare gli elementi minerali e renderli disponibili per l'assorbimento da parte delle piante. Inoltre, gli idrolizzati proteici vegetali possono modificare il microbioma sui tessuti vegetali aumentando la biodiversità. I nostri prodotti biostimolanti per applicazione al suolo aumentano la disponibilità dei nutrienti e aumentano la resa e la qualità, con un impatto positivo anche sulla biodiversità del suolo.
Tutti i coltivatori, convenzionali e biologici, hanno interesse a recuperare il potenziale di rendimento perso a causa degli stress abiotici. È stato dimostrato che in media gli agricoltori possono raccogliere solo il 50% del potenziale di rendimento di una coltura. Il divario di rendimento può essere causato da stress biotici e abiotici con un impatto negativo più forte degli stress abiotici. Gli stress abiotici come temperature estreme, salinità, siccità e stress nutrizionali sono responsabili del 65-75% della riduzione del potenziale di rendimento, mentre lo stress biotico è responsabile solo del 25-35%.
TRAINER possiede una forte azione antistress,
migliora la resistenza delle piante e assicura un rapido riavvio dello sviluppo vegetativo dopo gli eventi di stress. Grazie alla presenza dei Plant Stimulating Peptides (PSP), TRAINER aumenta l’attività fotosintetica e migliora lo stato nutrizionale, portando a una maggiore produzione. Esistono molti prodotti a base di idrolizzati proteici sul mercato, tuttavia la composizione dei prodotti varia ampiamente. Con TRAINER, la concentrazione di peptidi è la chiave e i peptidi sono altamente disponibili per le piante perché sono in una forma prontamente utilizzabile.