Le piante, a differenza degli animali, sono organismi autotrofi che producono nuova biomassa da risorse inorganiche (anidride carbonica e nutrienti minerali), utilizzando la luce solare. Intrappolando l’energia solare nei sistemi fotosintetici, sono in grado di sintetizzare i nutrienti organici. Tuttavia, le piante necessitano di nutrienti minerali, che assorbono dal terreno che circonda le loro radici. I nutrienti presenti nel suolo derivano in parte dalla graduale disgregazione del materiale roccioso che compone la superficie terrestre operata dalle piogge e, in alcune zone, del gelo. Composte principalmente da alluminio e silicio, le rocce contengono anche quantità minori di tutti gli elementi minerali necessari per la crescita delle piante. Un’altra fonte, che arricchisce il suolo di nutrienti, è il processo di decomposizione di piante e animali e dei loro prodotti di scarto.
Nelle zone dove si pratica un’agricoltura intensiva, ovvero dove il prodotto agricolo viene raccolto almeno una volta all'anno, gli elementi nutritivi vengono asportati dal suolo e non vi è il loro naturale reintegro. In queste condizioni, l'intervento dell’uomo attraverso la concimazione è fondamentale per evitare l’impoverimento del terreno, l’esaurimento delle sostanze nutritive e per mantenere la fertilità a lungo termine. La resa e la qualità della produzione agricola sono fortemente legate all'apporto di nutrienti. La gestione della nutrizione delle colture dipende dalla comprensione della dinamica di ritenzione dei nutrienti nei suoli, dall'assorbimento dei nutrienti da parte delle colture, dalla valutazione delle condizioni chimiche del suolo e, infine dal corretto uso dei fertilizzanti.
Non tutte le piante hanno le stesse esigenze nutrizionali e nemmeno lo stesso tasso di assorbimento nel tempo. Questi aspetti sono condizionati dalla specie, ma anche da altri fattori come i fattori climatici: ad esempio un clima primaverile e soleggiato porta ad un maggiore “consumo” da parte della pianta e quindi ad una maggiore quantità di fertilizzante richiesta. Poiché ogni coltura ha esigenze diverse, si consiglia di utilizzare fertilizzanti e piani di concimazione specifici. Una limitata disponibilità di elementi nutritivi determina una crescita ridotta e una resa inferiore. Altrettanto dannoso è un eccesso di fertilizzanti: le piante, oltre ad essere più sensibili alle sollecitazioni, rischiano di piegarsi in caso di vento a causa del debole tessuto strutturale (allettamento). Una delle più grandi sfide che si trova ad affrontare il settore agricolo è continuare ad aumentare la produzione per unità di superficie coltivata per soddisfare il fabbisogno alimentare di una popolazione mondiale in crescita. Già in passato, la corretta gestione dei nutrienti si è rivelata fondamentale per l’aumento della produzione agricola e ancora oggi comprendere i fabbisogni specifici delle colture, la velocità, il periodo e il metodo ottimale di applicazione dei fertilizzanti è essenziale per ottimizzare la resa, la qualità e la redditività delle colture proteggendo al contempo l'ambiente.